ANCHE MARIO E LA BCE VANNO IN VACANZA

L’immagine che abbiamo avuto ieri nell’ascoltare la conferenza stampa di Draghi è stata quella del professore che saluta gli studenti prima delle vacanze estive. Della serie, abbiamo lavorato, godiamoci le ferie, poi ne riparliamo a settembre.
Perchè sì, è vero, il grosso era stato fatto mese scorso (vedi qui) e quindi ci sta l’atteggiamento “wait and see” (da noi tradotto aspetta e spera) emerso ieri.
Logicamente non si può dare l’impressione di tirar completamente i remi in barca (o sul pattino, visto il contesto estivo) quindi la BCE si è detta pronta a nuove misure di stimolo qualora lo scenario di crescita e l’inflazione dovessero deteriorarsi (leggasi deflazione).
Prima di lasciare i banchi però una cosa la BCE l’ha fornita e non è di poco conto. Si tratta dei dettagli tecnici del programma a sostegno del credito (TLTRO). La sostanza è semplice. Se una banca vuole ottenere accesso alla liquidità della BCE deve fare il lavoro della banca, ossia prestare. In tal senso la BCE ha fissato un benchmark, ossia se una banca ha concesso o non ha ridotto nel corso dell’ultimo anno finanziamenti ad imprese e famiglie (eslcusi mutui) allora può accedere alla liquidità della BCE a tassi agevolati (fino allo 0.25% per 4 anni).
Ma quanta liquidità potranno ottenere le banche? Fino a 3 volte l’erogazione netta di prestiti fino ad un massimo di 1000 miliardi di euro (e non sono pochi).
Forse non sarà il bazooka che alcuni si aspettavano, di certo una misura molto significativa e fino ad ora mai vista.
Sugli ABS ancora nessuna novità, semplicemente è stata confermata l’intenzione di proseguire ma con tempi che non saranno sicuramente brevi.
Insomma, la sensazione è che dal punto di vista della politica monetaria si sia fatta buona parte del lavoro.. Adesso tocca alla politica fiscale, ma sappiamo che in quel campo la partita è appena iniziata.

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