CRIMEA O PRIMI SEGNALI DI STRESS SULL’ORLO DELLA BOLLA?

Sarà la Crimea ad aver causato il ripiegamento di Wall Street o è che la bolla sta raggiungendo i suoi limiti massimi di espansione?
King (ne avevamo parlato qui), che è proprietaria di Candy Crush e che non c’entra nulla con il gas siberiano, è crollata oggi, nel suo primo giorno di quotazione. E nonostante il crollo, la sua valutazione rimane un segnale evidente che parecchi settori borsistici sono in piena bolla. Una azienda costruita su un solo gioco, per quanto di successo, non può valere come aziende che vantano portafogli consolidati, su diverse piattaforme. Tra l’altro, le technicalities delle quotazioni ricordano così tanto la bolla .com di 15 anni fa: si offre un pacchetto azionario striminzito in IPO (500 mln di dollari, poco meno del 10%) nella speranza che l’effetto rarità faccia schizzare il prezzo.

Ma il segnale per la FED che forse è arrivato il momento di stringere i cordoni della liquidità è venuto dall’ultima follia di Mr Zuck e dei suoi innumerevoli imitatori, ancora più pazzi di lui. Due società che avevano il termine Oculus nella denominazione sociale sono letteralmente schizzate in apertura … anche se non avevano assolutamente nulla a che spartire con la Oculus acquistata ieri da Mr Zuck.

A proposito, Mr Zuck, che deve essere un grande consumatore di videogiochi, ha pagato la società in parte in cash, ma in larga parte con azioni Facebook. Comunque, sarà anche un esperto, ma vi immaginate cosa vuol dire giocare con quelle maschere da palombaro sugli occhi? Il pubblico già non sopporta più di mettersi gli occhialini 3D, figuriamoci immergersi in un’esperienza di gioco che scarica sul collo lo stress dei movimenti appesantiti da quel marchingegno. E ve le immaginate le mamme e i papà comprare degli oggetti così alienanti? 07097088-photo-candy-crush

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