DURATA DELLE CONSULTAZIONI E DURATA DEL GOVERNO: PROPRIO COME IN GERMANIA!

Se la storia dei governi della “seconda” Repubblica può fornire indicazioni sulla durata del governo Renzi (ammesso e non concesso che si riesca a formare), possiamo provare a divertirci con qualche deduzione dalla lunghezza delle consultazioni in corso. I nostri lettori “statistici” inorridiranno all’uso di un campione di una decina di osservazioni, ma questo è ciò che abbiamo e comunque un minimo di riflessione quantitativa aiuta a distrarci dalle passioni con cui ognuno di noi sta guardando alle vicende di questi giorni.
Andiamo subito al punto. Con Renzi saremo al decimo governo a partire da quello di Berlusconi del 1994 che segnò l’inizio della Seconda Repubblica. Quel primo governo fu quello che nacque dalla consultazioni più lunghe: 12 giorni (ovvero 288 ore sull’asse delle ascisse nel grafico della figura). E a consultazioni più lunghe corrispose la durata più breve: 226 giorni. Se allarghiamo l’analisi a tutti i governi che si sono succeduti, notiamo che esiste una forte relazione negativa tra durata delle consultazioni e durata del governo. Renzi sta esaurendo il secondo giorno e quindi si colloca al livello di D’Alema, Letta e presto sapremo se i 3 paletti di Alfano e i rifiuti dei potenziali ministri dell’Economia non lo spingeranno verso l’esperienza di Monti e Dini. La durata prevista del suo governo non cambierebbe molto: 1 anno o 1 anno e mezzo. Quindi, la storia dice che nella primavera-estate del 2015 si potrebbe trovare a votare (come sarebbe successo per Letta).

durata governi

Un’altra osservazione è che … noi italiani siamo proprio l’opposto dei tedeschi. Mentre per i tedeschi le consultazioni più lunghe sono necessarie per stendere un programma e durare tutta la legislatura, noi in Italia siamo i soliti pasticcioni. Abbiamo “fretta”. La Confindustria tuona “non si può aspettare un attimo di più” …. e la conseguenza è che per noi lunghezza della consultazione è sinonimo di casino per definire le poltrone, non maggiore lavoro per definire il programma. E gli effetti li vediamo poi dopo.

PS se volete capire come si fa a fare un grafico come quello che abbiamo allegato, in particolare come si fa ad aggiungere delle etichette ad un grafico XY in excel, scaricate questo file che abbiamo messo nella sezione laboratorio excel del nostro sito e seguite le semplici istruzioni. Fateci sapere se vi è piaciuto

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