FABBISOGNO DI NOVEMBRE A 90 MLD (5,7% PIL ) e DEBITO A 2.104 (134%)

Se c’è una materia in cui il governo italiano è “avanti” rispetto alle richieste dei giovani rampanti della politica (e del plotoncino di blasonati economisti pronto a seguire la volata) è nello sforamento del 3%. Sono usciti oggi i dati Banca d’Italia relativi alla finanza pubblica. I dati sono fermi a novembre 2013, quindi manca solo un mese per chiudere l’anno, ma fotografano un deficit pubblico che nei primi 11 mesi dell’anno si attesta a 90 mld, cioè al 5,7% del PIL, quasi il doppio del valore soglia concordato con l’Europa!

Per la cronaca, il debito pubblico ha raggiunto un nuovo record: 2.104 miliardi di euro, 134% del PIL.

Il dato lo stiamo seguendo da questa estate e, come abbiamo ampiamente documentato mese dopo mese, i segnali di sforamento erano chiarissimi. Comunque, visto che la distanza rispetto agli impegni europei è così elevata e visto che a Bruxelles (dopo le esternazioni preoccupatissime di Rehn di qualche mese fa) regna il silenzio, deve esserci qualche modo per raccordare almeno in parte i dati Banca d’Italia con quelli che stiamo comunicando in Europa. Se Saccomanni o Letta si degnassero di fornire qualche indicazione a noi cittadini, saremmo grati. Se no, dovremo aspettare che qualche tecnocrate da Bruxelles ci illumini.

In ogni caso, il secondo semestre del 2013 e la più folle manovra di riduzione delle tasse che un uomo abbia mai realizzato entreranno nei libri di storia economica. In 6 mesi il governo italiano ha aumentato la spesa e ridotto le tasse per circa 3% di PIL rispetto a quanto precedentemente pianificato e incorporato nelle aspettative degli operatori economici. Le incredibile giravolte sull’IMU, le incertezze sui crediti delle PA, le vicende ridicole degli scatti per gli insegnanti …. sono riusciti ad azzerare la credibilità del governo e quindi il moltiplicatore. Alla fine abbiamo avuto un aumento del debito pubblico senza alcun beneficio per l’economia. Peccato che non siamo ad un concorso di CakeDesign, altrimenti i nostri pasticcioni avrebbero vinto il primo premio!

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