Ferrari o … FCA?

Diabolico Marchionne. Tutti pensano che voglia vendersi la Ferrari. I TG nazionali hanno addirittura aperto con lo scudetto della Ferrari in campo con la bandiera a stelle e strisce. Ma non è così. Se proprio c’è un obiettivo di vendita, allora lo scorporo della Ferrari è funzionale alla vendita di FCA.

Il ragionamento è questo. Marchionne sa che FCA ha bisogno di raggiungere obiettivi di produzione e di vendite che richiederebbero investimenti giganteschi con rischi enormi di “execution”. FIAT, per usare le parole dello stesso Marchionne, 10 anni fa era praticamente fallita; Chrysler è fallita invece per davvero. Ma qualcuno pensa veramente che FCA possa competere con Toyota, Volskswagen, Renault, General Motors, Ford, Hyundai? Il primo a non crederci sembra proprio Marchionne. Nuovi modelli sul mercato più competitivo e avanzato che esista, l’Europa, non si vedono da anni. Le uniche iniziative convinte sembrano puntare sul segmento premium (Jeep, 500, Maserati e forse Alfa Romeo).

Ci sono alcune domande che forse hanno una risposta naturale. La “famiglia” è disponibile a rimettere in gioco tutto per ingaggiare una battaglia all’ultimo sangue con i pesi massimi dell’industria? Non ha più senso stringere un’alleanza con chi le auto le sa costruire e condividere il rischio? Sarebbe così umiliante essere uno dei pochissimi azionisti di riferimento di un colosso globale?

Se la risposta alle domande di cui sopra è la stessa che diamo noi, estrarre Ferrari da FCA ha l’obiettivo di separare il gioiello dal resto. Certamente, ci sono le solite giustificazione finanziarie (emersione del valore delle società operative, riduzione del debito, etc etc) ma in realtà così si pongono le basi per un’eventuale operazione di “vendita” di FCA ad un partner industriale in grado di sostenere e realizzare gli investimenti necessari per essere uno dei produttori “generalisti” dominanti dell’industria automobilistica. Sarà Volkswagen, a cui interessa acquisire una rete di vendita degna di questo nome in USA? Sarà la “piccola” Honda? Oppure sarà la Ford, che acquisendo una società con sede in UK, può dare luogo ad una operazione di tax inversion con enormi vantaggi fiscali? Se abbiamo ragione noi, non ha alcun senso “regalare” Ferrari, che può rimanere un trophy asset nel portafoglio della famiglia.

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