Ferrari Good-Bye ! Si aprano le porte al … Made in Italy !

Chissà se Renzi in formato Yankee, quando è andato a festeggiare a Detroit con Marchionne, aveva capito come sarebbe andata a finire anche con la Ferrari. Ma ormai è evidente che la strada della “rossa” è segnata (vedi il link).

Se la questione fiscale e la quotazione sono aspetti che interessano solo a noi economisti, la questione della produzione interessa anche ai politici (perdono voti) e agli sportivi. Avevamo avuto una discussione piuttosto accesa sul nostro blog tra chi sosteneva che gli stabilimenti sarebbero rimasti in Italia e chi sosteneva che in Italia Marchionne avrebbe lasciato solo il museo, l’impianto di lucidatura e il salone dove i parvenu della globalizzazione avrebbero potuto ritirare il loro giocattolino, dopo avere respirato un pò di nebbia padana e pasteggiato con salame e lambrusco.

Se pensate che la maggior parte degli imprenditori leopoldini mette sui prodotti Made in Italy solo il marchio finale, mentre tutta la produzione è delocalizzata. Se pensate che la FIOM è rientrata in fabbrica e i sindacati proprio non vanno giù ai leopoldini. Se pensate che Marchionne  è stato inquadrato anche dagli svizzeri (gli hanno rimproverato la coincidenza tra l’esercizio di stock option per una plus da 10 milioni di euro e l’annuncio dello spin-off della Ferrari). Se pensate che ciò che conta sia vincere, non partecipare. Beh, a voi la conclusione su dove saranno prodotte le Ferrari …

PS Ovviamente, questo post non è scritto per chi pensa che la F1 sia ancora uno sport.

 

 

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