HOW DO YOU SAY “FERRARI” IN ITALIAN?

Questa settimana la copertina dell’Espresso semina il dubbio che la Ferrari possa diventare “americana”. Noi abbiamo seguito con regolarità la vicenda FIAT e il nostro post più popolare non a caso è stato “GOODBYE FIAT” del 2 gennaio 2014. Ci tocca quindi affrontare anche il tema Ferrari, rischiando di mettere il proverbiale dito nella ferita dell’orgoglio italiano. Perché la Ferrari è l’ultima bandiera a cui noi italiani possiamo aggrapparci all’estero per cercare di risollevare la nostra auto-stima e difenderci dagli ormai quotidiani sbeffeggiamenti dei colleghi e amici stranieri.

Dobbiamo quindi tranquillizzare sul futuro “italiano” della Ferrari? Ci piacerebbe rispondere di sì, ma, se vogliamo essere onesti, non c’è alcun motivo per cui la Ferrari debba rimanere italiana, né nella proprietà né nella parte alta della catena del valore. Ovviamente, in Italia ci sarà sempre il museo Ferrari, un centro stile e l’assemblaggio finale, di modo che si possa ancora mettere la targhetta “MADE IN ITALY”. Ma sarà il minimo indispensabile, come accade ai vari marchi della moda italiana, a cui Marchionne d’altro canto dice di ispirarsi.

Immaginiamo infatti una Ferrari quotata a New York (come la FCA), con un azionariato internazionale e gli Head Quarters a Londra. Perché i team degli ingegneri e dei progettisti, che sono il cuore della Ferrari, dovrebbero stare a Maranello, nel mezzo della pianura padana, lontano dai top manager della Ferrari? Magari all’inizio sarà così, ma poi se per qualche anno di fila la Ferrari non dovesse vincere il titolo mondiale, qualche top manager vorrà capire meglio, vorrà avere vicino a sé il capo ingegnere, il capo corse (si chiama ancora così?), … Non è che in Inghilterra non ci siano ingegneri altrettanto bravi. L’attuale Chief Designer di Ferrari è nato in Grecia, si è laureato a Londra ed è arrivato alla Ferrari dopo aver disegnato le MacLaren.

Si dirà che lo stile delle auto inglesi è diverso da quelle italiane, ma non bisogna certo mangiare il parmigiano e bere il Lambrusco per disegnare una carrozzeria con lo stile italiano. D’altro canto, l’auto tedesca per eccellenza, la Golf, è stata disegnata in Italia, senza wurstel e senza birra ad allietare le giornate di Giugiaro.

“Ma gli operai italiani sono imbattibili! Sicuramente gli stabilimenti resteranno a Maranello!” qualcuno dirà. Forse, sì, forse no. In Inghilterra si costruiscono più auto che in Italia. In Inghilterra si costruiscono auto da corsa (Lotus, Jaguar, Aston Martin, …). Una volta che la testa e la proprietà dell’azienda avranno varcato le Alpi o l’Oceano, non c’è proprio nulla che possa garantire che il Made in Italy finisca per limitarsi alla sola “lucidatura”.

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