Il declino degli Stati europei e l’ascesa delle tecnocrazie

Quante volte abbiamo sentito parlare di declino dello Stato-Nazione. Una volta sono le multinazionali che dettano le loro condizioni agli Stati più deboli: meno tasse in cambio di posti di lavoro. Un’altra volta è la tecnocrazia di Bruxelles che costringe i Paesi membri ad aggiustare i conti pubblici.

In entrambi i casi, però, gli esempi e le critiche sono malposti. Nel caso delle multinazionali, il soggetto che rende possibile il ricatto è in genere un altro Stato-Nazione che fa competizione fiscale. Nel caso del Patto di Stabilità, la burocrazia svolge una funzione poco più che notarile rispetto ad accordi presi tra Stati e che gli Stati possono cambiare quando vogliono (se lo vogliono).

Molto più importanti sono invece altri episodi, meno noti al grande pubblico e che spesso si verificano lontano dai riflettori. Riguardano questioni “tecniche” che i media tradizionali e le strutture politiche non sono in grado di capire. Abbiamo visto il caso degli stress test bancari, Basilea, … Un ultimo episodio è quello del rifiuto di Banca d’Italia di soggiacere al tetto dei 240.000 euro che il governo Renzi ha imposto a tutta la Pubblica Amministrazione.

Qui l’articolo di Marcello Esposito che analizza la questione. Buona lettura

http://www.linkiesta.it/bankitalia-stipendi

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