Il Presidente del Consiglio ha presentato “La Svolta buona”, 32 slides di interventi con cui intende cambiare “verso” all’Italia. Il titolo è copiato da Papa Francesco, il salotto è quello di Vespa, ma lo stile è quello 2.0 di Renzi, con tanto di hashtag ed immagini ad effetto: se Berlusconi andava da Vespa con il notaio, ora invece si fanno girare slides con corridori e pesci rossi. Segno dei tempi.
La tentazione di unirci al massacro in corso sui social network è forte e … abbiamo già dato con un certo anticipo. Però, sarebbe anche ingeneroso nei confronti di una operazione che vuole articolarsi su diversi piani e che merita un giudizio ponderato. A costo di apparire un po’ “noiosi”, vale quindi la pena analizzare il complesso dei provvedimenti annunciati, di modo che dal giudizio dei singoli si possa poi arrivare ad una valutazione del complesso. Ovviamente, visto che si tratta di “intenzioni”, il giudizio finale dipenderà da come tali intenzioni si tradurranno in azioni di governo. Però, a differenza di altri politici che lo hanno preceduto nel salotto di Vespa, bisogna ammettere che le intenzioni di Renzi sono corredate da una “data”,precisa e soprattutto ravvicinata. Quindi facilmente verificabile anche da un elettorato smemorato come quello italiano. Il nostro primo voto nella pagella dell’alunno Renzi è quindi un bel 9+: nella materia “comunicazione”, non c’è nulla da fare, è il migliore tra i politici nostrani.
1. Legge elettorale. Nostro giudizio: 5
Sul tema abbiamo già avuto modo di fare approfondimenti (vedi qui). La sostanza è semplice. Gli obiettivi annunciati (non ci saranno più larghe intese, chi vince governa 5 anni, i candidati sono legati al territorio, stop ai ricatti dei micro partiti) sono rimandati al momento in cui il Senato verrà “abolito”. Essendo la riforma del Senato una legge costituzionale, questo significa che (almeno) per un paio d’anni in Italia non si potrà votare. E se la riforma del Senato non dovesse realizzarsi in questa legislatura? Quindi, buone le intenzioni, ma troppo rischioso il processo di realizzazione: il paese rischia l’ingovernabilità e il caos. La media per ora fa 5.
2. Riforma costituzionale del Senato e titolo V. Nostro giudizio: 8 (ma scritto a matita)
L’obiettivo è quello di trasformare il Senato in un’assemblea delle autonomie che “rappresenta le istituzioni territoriali” ma non ha più il potere di dare o togliere la fiducia al Governo. L’Assemblea è composta dai presidenti di Regione, da due membri eletti dai Consigli regionali tra i propri componenti e da tre sindaci eletti da un’assemblea dei sindaci di ciascuna Regione (in un primo momento si ipotizzava la partecipazione di tutti i sindaci delle città capoluogo). Le modalità di elezione le decide, con legge, la Camera. Il mandato di ciascuno finisce allo scadere dell’incarico negli enti locali. Il presidente della Repubblica può inoltre nominare 21 cittadini che abbiano illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Costoro durano in carica sette anni.
Sicuramente rispetto alla situazione attuale il superamento del bicameralismo perfetto rappresenta un miglioramento in termini di riduzione del costo della politica e di aumento della velocità decisionale. Ma il diavolo è nei dettagli e trattandosi di legge costituzionale la maggioranza necessaria deve essere molto più solida, estesa e compatta di quella che abbiamo osservato nell’approvazione della legge elettorale.
3. Eliminazione province e Consiglio Nazionale Economia e Lavoro. Nostro giudizio: 7 (ma ancora una volta scritto a matita)
Ci hanno provato in tanti, i vantaggi sono evidenti anche se non così elevati come inizialmente sperato, ma alla fine tutti hanno mollato. Sarà la volta buona?
4. Istituzione Autorità sulla corruzione. Nostro giudizio: 8
Su questo punto, nel momento in cui la creazione di una Istituzione dedicata alla lotta alla corruzione riuscisse a ridurre il problema non resterebbe che plaudire a tale iniziativa. In ogni caso potremmo monitorare l’efficacia di tale iniziativa. Esiste un indice (Corruption Perception Index) che ordina i paesi del mondo sulla base del “livello secondo il quale l’esistenza della corruzione è percepita tra pubblici uffici e politici”. Bene, se riuscissimo ad emergere dall’attuale 67 posto (siamo sotto al Ruanda) saremmo già contenti.
5. Messa all’asta auto blu: Nostro giudizio: 8
In una situazione come quella attuale siamo davvero curiosi di vedere come andrà l’asta on line. Si ricaveranno pochi spiccioli, ma il segnale è importantissimo comunque per l’opinione pubblica.
6. Sblocco immediato dei debiti della PA. Nostro giudizio: 8 (ma vogliamo controllare che l’alunno non abbia truccato i risultati)
In teoria non c’è tanto da commentare: lo Stato ha un debito non saldato, lo deve pagare. Nella realtà, le cose sono molto più complesse. Visto che il Tesoro non ha alcun problema sul mercato, non sarebbe certo difficile emettere 60 mld di nuovi BTP nel corso dei prossimi mesi e con il ricavato ripagare i fornitori della PA. Per quale motivo allora deve intervenire la CdP? Per quale motivo non si conosce ancora l’ammontare esatto dei debiti? I dubbi che si tratti di un’operazione molto più complessa di come la dipinge Renzi ci sono tutti (vedi qui). E soprattutto c’è il dubbio che si voglia nascondere in questo modo la reale entità del deficit italiano. Da vedere cosa dirà la Commissione a Bruxelles.
7. Rafforzamento fondo garanzia alle PMI. Nostro giudizio: 8
Abbiamo più volte sottolineato che il problema è la mancanza di circolazione del credito e stimolo agli investimenti. In realtà il progetto risale ad un D.L del 21/6/13 (governo Letta) con il quale si riconosceva alle piccole e medie imprese di poter accedere a finanziamenti e a contributi a tasso agevolato per gli investimenti realizzati, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali. Successivamente sono state definiti i requisiti e condizioni di accesso. Pertanto si tratta di portare a termine qualcosa che dovrebbe esser già a buon punto.
8. Piano per le scuole: Nostro giudizio: 8
Questo piano dovrebbe esser finanziato da 3 miliardi di fondi europei quindi in tal senso le coperture dovrebbero esser sufficienti. Se ben gestita una operazione dai risvolti sicuramente positivi per ridare un po’ di fiato ad un settore trainante come quello dell’edilizia
9. Terra ferma per la tutela del territorio: 8
Su questo aspetto vogliamo esser pragmatici. Meglio spendere prima 1,6 miliardi di euro per la messa in sicurezza oppure aspettare il disastro e correr ai ripari?
10. Sblocco piano casa. Nostro giudizio: 8
I punti principali portati dal Ministro Lupi sono la cedolare secca (dal 15% al 10% sui canoni concordati) il rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole e un plafond di due miliardi di euro (presi dalla Cassa depositi e prestiti) che saranno destinati ad aiutare le banche a concedere mutui agevolati alle giovani coppie. Tutto da verificare, aspettiamo fiduciosi
11. Spending review. Nostro giudizio: 4
Abbiamo commentato già quello che secondo noi è un flop (si veda qui)
12. Riduzione cuneo fiscale: Nostro giudizio: 6 … ma in bilico
Su questo punto abbiamo già espresso qualche perplessità (si veda qui). Il punto vero è se la Commissione Europea ci concederà di reimpostare l’obiettivo deficit/pil al 3% con il rischio di bucarlo, se, come noi crediamo, il tendenziale non sia affatto in linea con le proiezioni del governo Letta. Rimane in ogni caso il dubbio che la mossa più che essere Roosveltiana sia Peronista. L’Italia ha bisogno di far ripartire la domanda interna, ma ha anche bisogno di recuperare competitività e non può permettersi il rischio di un ulteriore aumento del debito pubblico. Con un debito pubblico al 133%, Mettere 1.000 euro in tasca a 10 milioni di italiani (i più “poveri”) nel weekend delle elezioni europee ha un sapore troppo sudamericano.
13. Rimodulazione rendite finanziaria per coprire riduzione Irap. Nostro giudizio: buona la riduzione Irap, ma errata la rimodulazione: 6-
Probabilmente una riforma seria (vedi qui) delle rendite finanziarie sarebbe stata al momento inattuabile. Passare al 26% di tassazione sui capital gain è un primo passo ma di sicuro non sufficiente e a rischio di risultare troppo penalizzante nei confronti del mercato delle obbligazioni “corporate”, sul cui sviluppo l’Italia dovrebbe invece puntare per far ripartire il credito all’economia.
14. Altri incentivi : 8
Lo stanziamento di 1.7 miliardi per incentivare il lavoro (o il proseguimento degli studi) ai giovani, il credito d’imposta per i giovani ricercatori, i 500 milioni di fondo per le imprese sociali sono misure che di sicuro vanno nella giusta direzione.
15. Nuovo codice del lavoro: semplificazione dell’apprendistato, nuovo codice del lavoro, tutela donne in maternità. Nostro giudizio: Se riesce a vincere l’ostruzionismo delle parti sociali sarebbe una bella vittoria.
In Italia si sa, si è bravi a chiacchere ma alla fine quando bisogna andare a metter mano al codice del lavoro il più delle volte è una caporetto. Già provarci è lodevole, riuscirci sarebbe encomiabile. Comunque, le critiche sui primi annunci da parte di autorevoli commentatori (Tito Boeri, che era uno dei candidati ad occupare il dicastero del Lavoro) non sono di buon auspicio.