MARY POPPINS e l’89ma GIORNATA MONDIALE DEL RISPARMIO

marypoppins
Ci scuseranno i lettori, ma parlare di “Risparmio volano della ripresa”, soprattutto se a farlo sono 4 relatori la cui età media è di anni 69 e briscola, ricorda tantissimo Mary Poppins, nell’esilarante scena del soldino. Al ragazzino che vuole usare il suo penny per dar da mangiare agli uccellini, i vecchi banchieri della Dick Van Dyke & company incominciano a magnificare le virtù del risparmio … per sapere come va a finire guardate il filmato (www.youtube.com/watch?v=C6DGs3qjRwQ), ne vale veramente la pena e spiega molto meglio di tanti dotti discorsi la relazione tra risparmio, investimenti, crisi bancarie.

Il risparmio ha due facce. Uno dei motivi per cui si risparmia è quello “precauzionale”, per far fronte ad eventi avversi prevedibili (l’invecchiamento) o imprevedibili (incidenti, malattie) o semi-prevedibili (disoccupazione). Una popolazione che invecchia è caratterizzata da un alto tasso di risparmio, ma non certo da un’elevata crescita economica. Una popolazione dove il welfare state fa acqua, risparmia di più e questo va a scapito dei consumi. Una popolazione dove aumenta il rischio di disoccupazione risparmia di più e questo finisce per aggravare la crisi economica perché si deprimono i consumi.

Ovviamente, il risparmio ha anche la faccia positiva. L’altro tipo di motivazione per cui si risparmia è per finanziare investimenti produttivi, che aumentano il potenziale di crescita dell’economia. Ma gli imprenditori investono non solo se c’è disponibilità di risparmio. Devono esserci anche le condizioni per cui il ritorno sulle somme investite sia sufficientemente elevato da ripagare gli interessi che devono essere riconosciuti ai risparmiatori e il rischio di impresa. Perché questo accada, è necessario che i consumi “tirino”, altrimenti a chi vendo i prodotti dell’investimento?

Il ruolo fondamentale delle aspettative nel determinare gli investimenti fu intuito da Keynes parecchi decenni fa. Risparmi elevati, bassi tassi d’interesse non servono a nulla se l’ambiente economico non è in grado di stimolare gli “animal spirits” degli imprenditori.

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