Il dato macro della settimana è senz’altro il dato sui PAYROLLS USA: +36K vs 160K attesi. Molto brutto, ma il problema (non solo in Italia) è che le statistiche mensili possono essere estremamente volatili. Al di là di fattori tecnici (sciopero Vodafone) che possono aver influenzato il dato e che saranno probabilmente invertiti a luglio, la FED ha adesso una scusa per non alzare i tassi a giugno e rimandare a luglio il rialzo. E l’effetto sul dollaro è stato immediato: da 1,11 a 1,13 .
Più interessante invece il dato sulla DISOCCUPAZIONE USA uscito al 4,7% (dal 5% precedente). Interessante perché è dovuto ad una costante e inesorabile riduzione del PARTICIPATION RATE. Quale siano le cause è oggetto di analisi. La spiegazione che va per la maggiore tra gli economisti è quella di un mercato del lavoro ancora debole che scoraggia la partecipazione se l’alternativa è flipping burgers. Ma anche la demografia c’entra qualcosa. Se la quota di popolazione in età da lavoro si sposta sempre più oltre i cinquant’anni, l’effetto è inevitabile.
In ogni caso, con una disoccupazione al 4,7%, il rialzo è solo rimandato. E luglio rimane ancora il mese migliore per farlo. Rimandare all’autunno, in piena campagna elettorale per le Presidenziali non sarebbe saggio.