Michele Ferrero: l’eccezione che conferma la regola.

di Emiliano Laruccia

Ho appreso la notizia della scomparsa del signor Michele dagli amici che lavorano in Ferrero. Son rimasto colpito da quanti di loro hanno espresso un ricordo sui social: chi semplicemente con una emoticon, chi riprendendo qualche articolo di giornale, chi cambiando la propria immagine di profilo, chi con una dedica. Mi son chiesto per un momento cosa sarebbe successo se a mancare fosse stato l’AD di un qualsiasi altro gruppo industriale. Magari qualche dipendente avrebbe usato un profilo anonimo per esultare, in pochi (magari i fedelissimi di cordata) lo avrebbero ricordato con ruffiano affetto, ma nella maggior parte dei casi si sarebbe pensato in logica fantozziana a chi avrebbe preso il suo posto, temendo per un neo direttore stile Cobram.

Il signor Michele era l’eccezione. Di imprenditori che mettono al centro del loro mestiere il cliente (nel suo caso la Valeria, ossia la casalinga media, quella che fa la spesa e governa la casa) ce ne sono stati altri, ma nessuno come lui è stato in grado di innovare e mettersi in gioco. Mi son sempre rimasti impressi i racconti dei suoi “store check”, ossia i blitz nei supermercati a testare di persona come i suoi prodotti venivano venduti, la sua cura maniacale per il dettagli, il suo seguire di persona lo sviluppo dei prodotti in laboratorio, il suo essere “locale” e allo stesso tempo “globale”. Di aneddoti sui suoi modi di fare impresa ce ne sono tanti, ma nella maggior parte dei casi sono tesoro di chi, direttamente o indirettamente, ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Oggi la regola è quella dell’alto dirigente di azienda che ha come priorità quella di massimizzare il proprio stipendio e il proprio potere, far contenti gli azionisti e pararsi il culo. Per poter sognare bisogna saper guardare al di là del trimestre, prendersi rischi, avere una leadership che ti consente di poter contare sull’appoggio di tutti, dall’usciere ai dirigenti di prima linea e andare avanti, qualsiasi sia l’ostacolo che ti si pone davanti. E questi sognatori sono le eccezioni. La speranza è che con il signor Michele non si sia persa l’ultima di queste. Una speranza che potrà sopravvivere solo se la sua storia sarà da esempio per le future generazioni di imprenditori.

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Un pensiero su “Michele Ferrero: l’eccezione che conferma la regola.

  1. Era proprio questo l’uomo che ho conosciuto attraverso l’esperienza di mia moglie che ha lavorato in Ferrero. Speriamo che ce siano ancora uomini così.

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