Non c’è due senza tre e il rimbalzo vien da se

Terza settimana di fila all’insegna del rimbalzo, che però si è concentrato sui mercati azionari sviluppati (US +1.66%, Europa +1.61%, Giappone +1.40%) mentre gli emergenti si sono presi una pausa di riflessione. Che il recupero potesse proseguire ci poteva stare, come abbiamo commentato nelle scorse settimane, ma adesso?
Allora, nei prossimi 10 giorni succederà probabilmente poco o nulla. Si infatti big Mario sarà on stage il 10 marzo (ormai i suoi discorsi sono attesi come un concerto del Boss) e probabilmente dirà che la BCE è disposta a rincarare la dose del QE (e in questo caso l’attenzionbe sarà sulle scadenze di titoli governativi sulle quali si concentrerà il prossimo programma di acquisto e alla eventuale inclusione dei titoli corporates che hanno subito il grosso dello stress da inizio anno).
E dopo? Dopo inizia il bello con una bella serie di eventi che potranno portare forte volatilità. Brexit in primo luogo, con i sondaggi che inizieranno a destabilizzare il mercato ben prima del 23 giugno. Poi la FED, che se le cose dovessero andare bene potrebbe tornare alla carica con il rialzo tassi (ormai prima del 2017 sarà dura vedere un ulteriore mossa), le elezioni americane, insomma tutta una serie di elementi che potrebbero impedire al mercato di prendere un trend rialzista.
E allora mettiamoci il cuore in pace. Siamo alla fine di un periodo di bull market che è durato tanto, e adesso o si è dei grandi giocatori oppure è meglio far passare il momento senza farsi prendere troppo dall’emotività. E restare ZEN!

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