E’ sempre stato il bene rifugio per eccellenza, quello che nelle tempeste ha sempre tenuto la barra dritta alla faccia di borse che scendevano, valute che si deprezzavano e titoli di stato che si schiantavano. E adesso? Oggi gli investitori sono attenti ai cinguettii dei passerotti blu, coccolano uno Standard and Poor’s ai massimi di sempre, comprano titoli di stato della “periferia” e senza grossi rischi all’orizzonte l’unico oro che tengono è quello della catenina regalata dalla zia alla prima comunione.
Basta vedere cosa è successo nel corso degli ultimi 12 mesi: le quotazioni son scese del 25%, rispetto ai massimi del 2011 siamo a – 33%. Tutta colpa degli americani per i quali non si parla più di possibile default, dell’euro che sembra aver scongiurato l’implosione e dell’Iran che ha abbassato la cresta. E il Wall Street Journal di ieri aggiunge anche la decadenza di Berlusconi come concausa.
Di sicuro indiani e cinesi (primi e secondi acquirenti al mondo) staranno piangendo lacrime amare… Ecco, magari abbiamo scoperto chi erano gli “extracomunitari” che ieri son scesi in piazza per manifestare pro Silvio.