PIL + 0% ! WOW … PER FORTUNA CHE SQUINZI MODERA L’OTTIMISMO

Su base annuale il PIL è diminuito dell’1,8% . Purtroppo, l’analisi delle componenti del PIL mostrano che il contributo positivo è venuto dalle scorte che ha compensato il calo dei consumi interni e della domanda esterna. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti, con cali dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono aumentate del 2,0% e le esportazioni dello 0,7%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,2 punti percentuali alla variazione del PIL. Il contributo è stato negativo per gli investimenti fissi lordi e per i consumi delle famiglie residenti (entrambi -0,1 punti percentuali) e nullo per i consumi della Pubblica Amministrazione (PA). Le scorte hanno contribuito positivamente alla variazione del PIL per 0,6 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha sottratto 0,4 punti percentuali. Il valore aggiunto ha segnato, in termini congiunturali, un andamento negativo nell’agricoltura (-1,6%), positivo nell’industria in senso stretto (0,2%) e variazioni nulle nelle costruzioni e nei servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto è diminuito in tutti i comparti: nell’agricoltura dello 0,7%, nell’industria in senso stretto del 2,8%, nelle costruzioni del 5,5% e nei servizi dello 0,9%.

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Purtroppo, l’Italia si conferma nel plotone di coda della ripresa economica mondiale. E questo nonostante il governo Letta abbia allentato i cordoni della Borsa, lasciando correre il deficit. Una dimostrazione di come le manovre economiche debbano essere gestite all’interno di una linea politica coerente, Invece, un pasticcio come quello dell’IMU solo a Roma potevano immaginarlo. Risultato finale: il governo ha aperto una voragine nei conti dello Stato, senza aver stimolato la spesa per consumi. I cittadini, razionalmente, non si sono fidati delle promesse pasticciate del governo e non hanno speso il regalo della cancellazione dell’IMU, consapevoli che con un debito al 133% le promesse di riduzioni di tasse non accompagnate (e precedute) da una riduzione delle spese sono promesse da marinaio.

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