Il collocamento di Siti-B&T: l’inizio di una nuova fase per il mercato italiano?

Nella giornata del 31 marzo 2016 ha debuttato sul segmento AIM della Borsa Valori di Milano il titolo Siti-B&T. Si tratta di una società produttrice di impianti completi a servizio dell’industria della ceramica mondiale.
Il collocamento ha riguardato 3 tipologie di strumenti: le azioni, le obbligazioni convertibili e i warrants assegnati gratuitamente alle azioni. L’operazione nella sua globalità è andata a buon fine raccogliendo l’interesse di investitori istituzionali e retail in considerazione anche del fatto che la società si è presentata con una storia pluriennale alle spalle e con numeri stimati al 31-12-2015 di tutto rispetto: fatturato consolidato stimato pari a 171.8 milioni di euro, con una quota legata alle esportazioni di circa l’80% ed un EBITDA (margine operativo lordo) stimato pari a 17 milioni di euro.
Il meccanismo di protezione per gli azionisti
Al fine di rendere più interessante il titolo azionario salvaguardando l’interesse degli investitori è stato introdotto un meccanismo di protezione come dettagliato nel prospetto di ammissione.
L’attivazione del meccanismo di protezione comporterebbe l’assegnazione gratuita di Remedy Shares.
Nel dettaglio l’azionista venditore ha previsto una soglia minima di risultato al 31 dicembre 2016 ,in termini di utile consolidato netto di pertinenza del gruppo, pari ad euro 8.000.000 come obiettivo minimo. In caso di mancato raggiungimento di tale soglia scatterà l’impegno incondizionato ed irrevocabile ad assegnare gratuitamente pro quota le Remedy Shares agli azionisti diversi dall’azionista venditore e dall’emittente alla prima data utile per lo stacco della cedola. Ora tale tutela, sia pure nella sua parzialità, merita attenzione in quanto mostra una intenzione propositiva nei confronti del pubblico che raramente si è manifestata, per lo meno sul mercato italiano. Certo l’investimento resta sempre rischioso per la sua natura azionaria ma avere l’azionista venditore che tramite un “escrow agent” si impegna a indennizzare in qualche modo a fronte di un risultato inferiore a un obiettivo minimo dichiarato non è cosa da poco con i tempi che corrono.
Il meccanismo di tutela per gli obbligazionisti
Come si diceva in contemporanea al collocamento è stato emesso anche un prestito obbligazionario convertibile Siti – B&T 4% Cv 2016-2021 in azioni. Anche in tal caso oltre a prevedere come di consueto la facoltà e non l’obbligo a determinate scadenze di convertire le obbligazioni in azioni, l’emittente, come risulta dal prospetto, si è impegnato irrevocabilmente a mantenere per tutta la durata del prestito (alla data del 31 dicembre di ciascun anno) il rispetto di determinati parametri finanziari che dovranno essere oggetto di revisione legale:
• PFN / Patrimonio netto < 1
• PFN / EBITDA < 4
Il mancato rispetto di uno dei 2 parametri sopra evidenziati comporterà la facoltà per il detentore dell’obbligazione convertibile di richiedere il rimborso accelerato immediato -unitamente agli interessi non ancora corrisposti – su semplice richiesta dell’avente diritto e per un ammontare pari al 100% del valore nominale.
Conclusione
Il mercato italiano tanto travagliato nella sua storia per beffe – raggiri ai danni dei piccoli risparmiatori sta forse imboccando una strada di maggiore equità e trasparenza? Auspichiamo vi possano essere altri casi simili sia da parte di emittenti privati sia da parte dello stato che in sede di privatizzazioni non sempre ha brillato (il caso Fincantieri – prima privatizzazione del governo Renzi – docet).

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