WhatsApp ? …. What a mistake!

E’ di oggi la notizia che WhatsApp è stata acquistata per l’equivalente di 19 mld di dollari da Facebook. E’ una follia, punto e stop. E mostra tutte le distorsioni che una bolla speculativa può creare, insieme all’inettitudine di un sistema economico-finanziario che batte sempre più in testa.

Partiamo da Whatsapp. Con il prezzo pagato da Facebook, i clienti di WhatsApp (che sono 450 milioni) vengono valutati 40$ l’uno. Ora, tutti noi abbiamo WhatsApp istallato sullo smartphone. Quindi, anche senza considerare alcun fattore di sconto, questo significa assumere che per i prossimi 40 anni tutti noi continueremo ad usare WhatsApp e pagando 1$ di canone all’anno. Dire che si tratta di un’ipotesi eroica è dire poco. E infatti gli analisti si stanno sbizzarrendo nell’immaginare come Facebook riuscirà con il suo “genio” commerciale a sfruttare il bacino di utenti di WhatsApp, veicolando pubblicità o vendendo le profilazioni clienti ad aziende, …

E qui casca l’asino-analista, asino nel senso scolastico del termine. Se l’asino-analista vincesse la pigrizia e andasse a leggersi la mission di WhatsApp sul loro sito (vedi qui per la versione italiana) leggerebbe un pezzo che inizia così: “Perché non vendiamo pubblicità”. Si legge tra le altre cose: “La pubblicità non è solo un’interruzione dell’estetica, è un insulto alla vostra intelligenza e un’interruzione dei vostri pensieri. In ogni azienda che vende pubblicità, una porzione significativa del team ingegneristico trascorre la giornata perfezionando i sistemi di estrazione dati, scrivendo codici più accurati per raccogliere i vostri dati personali, aggiornando i server che contengono tutti i dati e verificando che tutto sia registrato, riunito, suddiviso, confezionato e spedito… Il risultato? Un banner pubblicitario leggermente diverso, più mirato, nei vostri browser o sugli schermi dei vostri cellulari. Ricordate: quando si parla di pubblicità, il prodotto siete voi, gli utenti.” Certo, Zuck può fare come Renzi e ribaltare la mission di WhatsApp. Ma gli USA non sono come l’Italia e la mission di una azienda non è estranea al suo successo.

Perchè Zuck ha quindi pagato così tanto per WhatsApp? Iniziamo a precisare che Facebook è una società quotata e quindi chi ha pagato non è (solo) Zuck, ma tutti gli investitori che sono attualmente azionisti. Ma poi chi ha detto che Zuck si meriti tutti i soldi che ha guadagnato con FB? E se fosse solo un eccellente programmatore che ha avuto un colpo di fortuna spaventoso nel trovare il prodotto giusto? Le maggiori scoperte scientifiche a volte nascono per caso. Lo scienziato che la fa non è un deficiente, questo è ovvio. In genere, è uno dei migliori della sua generazione, ma come lui ce ne sono molti altri. E comunque il fatto di aver compiuto una grande scoperta, non è garanzia di farne altre. Di Einstein, Newton, Galileo ce ne sono pochi nella storia e Zuck non è fra questi. Zuck è solo un ragazzo che guarda ancora il Trono di Spade e che la turbo-finanza ha ricoperto d’oro.

E veniamo alla inettitudine del sistema economico attuale. La vicenda WhatsApp dimostra come sia assurdo valutare un’azienda come Facebook così tanto. Non solo la crescita esponenziale di utenti, ricavi e soprattutto utili rischia di non materializzarsi (Facebook sta perdendo utenti sulle fasce più deboli e se continua a manipolare a fini commerciali l’EdgeRank, vedi qui, rischia che perde anche gli adulti). Ma si aggiunge il rischio che un ragazzino con la felpa non sappia letteralmente cosa fare della montagna d’oro che lo ha ricoperto ed inizi a buttarla via in opere senza senso economico. Niente di nuovo sotto il sole, dirà qualcuno. Ma almeno i papi e i banchieri italiani del Rinascimento avevano senso estetico.

Share Button
Visited 83 times, 1 visit(s) today

Un pensiero su “WhatsApp ? …. What a mistake!

  1. Pingback: Quando il SOCIAL fa SBOOM | Italian Coffee House

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *